Qui di seguito sono elencati e sommariamente spiegati alcuni tipi di donazione: Sangue interoPlasma (plasmaferesi) – CitoaferesiDonazione multipla di emocomponenti – Autotrasfusione.

DONAZIONE DI SANGUE

(400-500 ml di Sangue Intero)

La tecnica più consolidata e veloce, consiste nel prelevare il sangue intero in appositi contenitori (sacche). La durata di tale prelievo è di circa 10 minuti.

Il volume massimo di sangue prelevato, stabilito per legge, è uguale a 450 cm3 +/- il 10%.

In un secondo tempo i suoi elementi (plasma, globuli rossi, globuli bianchi e piastrine) vengono separati attraverso un procedimento detto “frazionamento”.

L’intervallo tra una donazione di sangue intero e l’altra non deve essere inferiore a 90 giorni.

La frequenza annua delle donazioni non deve essere superiore a 4 nell’uomo e a 2 nelle donne in età fertile.

DONAZIONE DI PLASMA

(500-650 ml di Plasma)

La plasmaferesi è la donazione del solo plasma (così da non impoverire il donatore) mediante procedimento di separazione o di filtrazione che avviene durante la stessa seduta di prelievo con immediata restituzione della partecorpuscolata (globuli e piastrine) al donatore. Soltanto una parte del fabbisogno annuo di albumina e fattore VIII e degli altri plasmaderivati viene prodotta in Italia; la restante parte deve essere importata comportando una spesa notevole e un potenziale maggior rischio di malattie trasmissibili.

Si possono prelevare fino a 650 ml di plasma per singola donazione e, se inseriti in un programma di plasmaferesicontinuativa si può effettuare una seduta ogni 14 giorni.

I requisiti di idoneità dei donatori di plasma sono uguali a quelli della donazione di sangue intero, anche se laplasmaferesi in realtà rappresenta una pratica più tollerata da tutte quelle persone che, come le donne in età fertile, hanno valori di emoglobina e numero di globuli rossi ai limiti inferiori alla norma; per questo motivo queste componenti vengono restituite al donatore durante la stessa seduta, che dura poco più di mezz’ora.

Il plasma raccolto viene immediatamente congelato per essere utilizzato entro 12 mesi.

Dal plasma verranno estratte mediante frazionamento industriale albumina, immunoglobuline e fattori della coagulazione.

Cos’è il plasma: rappresenta la componente liquida del sangue, grazie alla quale le cellule sanguigne possono circolare. Il plasma è costituito prevalentemente da acqua (oltre il 90%), nella quale sono disciolte e veicolate molte sostanze quali proteine, zuccheri, grassi, sali minerali, ormoni, vitamine, anticorpi e fattori della coagulazione.

Come si dona: la plasmaferesi si esegue con apparecchiature che prelevano il sangue e ne separano le componenti, restituendo le cellule al donatore in un processo continuo, attraverso un unico accesso venoso. Questa donazione ha una durata variabile da 35 minuti a 50 minuti circa, si effettua preferibilmente su appuntamento e poiché sono necessarie apparecchiature specifiche (separatori cellulari) si effettua presso strutture trasfusionali abilitate. I requisiti per la donazione del plasma sono simili a quelli per la donazione del sangue intero. L’intervallo tra una donazione e l’altra di solo plasma, può essere anche di solo 14 giorni (poiché il plasma si rigenera molto rapidamente) senza alcuna conseguenza o ripercussione negativa.

Alcune delle sostanze ottenute dal plasma e loro funzionalità principali

• Albumina
Trasporta diverse componenti del sangue e sostanze nutritive. E’ una proteina utilizzata nel trattamento di alcune malattie del fegato e dei reni (cirrosi, nefrosi, ecc.) per la cura di stati patologici gravi come lo shock da ustioni, da trauma, ecc.

• Immunoglobuline
Sono sostanze protettive o anticorpi che si sviluppano normalmente a contatto con diversi agenti estranei all’organismo, o dopo vaccinazioni. Il loro uso in forma concentrata protegge le persone che non hanno anticorpi specifici per una determinata malattia. Costituiscono un aiuto prezioso nel caso di persone la cui resistenza alla infezioni sia diminuita o in alcune patologie immunologiche.

• Fattori della coagulazione (VIII e IX)
Sono fondamentali per i pazienti affetti da emofilia A e B che hanno una forte carenza nel sangue di fattore VIII o IX. Negli ultimi anni l’uso di questi preparati altamente purificati e assai efficaci ha permesso una vita quasi normale a chi soffre di emofilia.

CITOAFERESI

La tipologia di citoaferesi più frequente è la piastrinoaferesi che permette il prelievo delle sole piastrine. Oltre ai requisiti necessari alla donazione di sangue intero, il donatore di piastrine dovrà avere un normale assettoemocoagulativo.

Può essere effettuata con metodica di centrifugazione mediante alcuni cicli durante i quali l’apparecchiatura utilizzata separa la parte corpuscolata del sangue dal plasma; quest’ultimo viene raccolto in una sacca satellite in attesa di essere restituito al donatore.

Dalla parte corpuscolata vengono estratte automaticamente a circuito chiuso, senza possibilità di contaminazione, le piastrine che si raccolgono in una apposita sacca.
Il ciclo si conclude con la reinfusione al donatore del plasma dei globuli rossi e dei globuli bianchi. Tutto il procedimento dura circa un’ora e mezza.

Non si possono eseguire di norma più di 6 piastrinoaferesi l’anno.

Le piastrine raccolte verranno utilizzate entro 5 giorni dal prelievo per la terapia di alcune gravi malattie come per esempio le leucemie, per i pazienti oncologici in chemioterapia e come supporto fondamentale nei trapianti di midollo osseo.

DONAZIONE MULTIPLA DI EMOCOMPONENTI

Grazie all’impiego di separatori cellulari è oggi possibile effettuare anche donazioni multiple di emocomponenti come ad esempio una eritroplasmaferesi (donazione di plasma e globuli rossi), una eritropiastrinoaferesi (donazione di globuli rossi e piastrine), una donazione di piastrine raccolta in due sacche, una plasmapiastrinoaferesi (donazione di plasma e piastrine).

AUTOTRASFUSIONE

L’autotrasfusione è una procedura trasfusionale che consiste nel trasfondere al soggetto unità del suo stesso sangue e si realizza con una delle seguenti modalità:

 predeposito
• recupero perioperatorio
• emodiluizione normovolemica

Il metodo più utilizzato è il predeposito, una tecnica trasfusionale con la quale si preleva il sangue dal donatore che sarà anche ricevente, per compensare le perdite di sangue che si possono verificare nel corso di interventi chirurgici programmati.

Alcuni giorni prima dell’intervento vengono prelevate unità di sangue dal paziente, in fasi successive, fino a raggiungere la quantità prevedibilmente necessaria, in modo da consentirne l’eventuale utilizzo durante l’intervento operatorio e/o successivamente allo stesso. Il sangue prelevato viene conservato secondo i metodi tradizionali e quindi trasfuso, in caso di necessità.

I principali vantaggi dell’autotrasfusione sono:

• eliminazione delle reazioni di incompatibilità
• eliminazione del rischio di trasmissione di malattie infettive
• riduzione del rischio di immunizzazione da antigeni diversi, con possibili manifestazioni a distanza
• risparmio di sangue

Il paziente deve essere informato che le unità predepositate vengono conservate fino a scadenza della componenteeritrocitaria e che sono disponibili solo per le sue necessità trasfusionali. La scadenza dell’unità di predeposito, le relative modalità di conservazione e di trasporto sono analoghe a quelle per le unità di sangue omologhe.